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Cultura e spettacoli
 
Cultura e spettacoli

Biblioteca Comunale "Paolo Catucci"

La Biblioteca Comunale di Massafra ha sede presso il castello medievale in Via Lopizzo ed è caratterizzata da vasti spazi riservati al pubblico, tra i quali la sala lettura dove l’utenza dispone di scaffali aperti per la consultazione di opere a carattere enciclopedico, bibliografico e di prima documentazione e la sala dedicata ai più piccoli.

E’ consentito il prestito librario gratuito della durata di 30 giorni. Sono esclusi dal prestito le opere a carattere enciclopedico, i documenti rari e di pregio, le pubblicazioni di interesse storico-locale.

Contatti

Sede: Via Lopizzo, 38 (nel Castello Medievale)
Tel. 099.8858223/099.8858224

E-mail: biblioteca@comunedimassafra.it

Facebook: Biblioteca Comunale "Paolo Catucci"

Instagram: bibliotecamassafra

Dirigente settore P.I. e Cultura: dott.ssa Loredana D'ELIA
Referente: Giuseppina VINO

Orario di apertura

- dal Lunedì al Venerdì –dalle ore 9.00 alle ore 13.00

- martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00

Storia

Da quanto ci rivela il Grippa nella sua opera “Cinquant’anni di vita massafrese”, la biblioteca comunale di Massafra inizia la sua vita con soltanto 150 libri nel lontano 1879 come biblioteca circolante, cioè popolare, “Principe di Napoli”, con il contributo volontario degli insegnanti dell’epoca, in servizio presso il Comune. Già allora le norme che regolavano il suo funzionamento rispondevano ad un bisogno di acculturazione dei giovani massafresi; il prestito era gratuito, tempo di restituzione congruo, obbligo di pagare il costo del libro in caso di smarrimento o deterioramento. Interessante è  l’acuta sottolineatura che il Grippa fa quando dice che la biblioteca non ha fondi di sussistenza e il numero dei volumi sarebbe stato esiguo se generosi cittadini, aderendo alle vive insistenze del bibliotecario, non  ne avessero nobilmente donati e cita fra i donatori illustri personaggi quali il sindaco del tempo Emanuele Scarano, l’avvocato Giuseppe Scarano, l’avvocato Francesco Castellano, il parroco don Antonio Ladiana, l’intera libreria del primo direttore didattico di Massafra il prof. Giuseppe Nardone, la libreria del maestro Giovanni Albanese e il residuo della libreria dell’illustre concittadino Matteo Pagliari. Il periodo a cui fa riferimento il Grippa sono gli anni venti di inizio secolo scorso, che vede la nostra biblioteca ubicata nella scuola elementare che allora funzionava presso l’ormai scomparso Palazzo Giannotta e il fondo bibliotecario ammontava a 1500 libri, suddivisi per materia. Il Grippa ci dice che presso la nostra biblioteca c’erano 750 volumi, che già allora rappresentavano “un misero e doloroso residuo” della celebre biblioteca dei frati cappuccini a seguito dell’incendio del 1884; libri di esegesi biblica, vita di santi e vangeli, vocabolari latini, traduzioni e manoscritti; e una donazione di libri finemente rilegati, donati dalla Real Casa. Per continuare questa breve storia della nostra biblioteca comunale, è necessario sapere che dopo la morte del Grippa, primo direttore della biblioteca circolante, fu nominato direttore nel 1960 il prof. Paolo Catucci e vice direttore il prof. Attilio Caprara che riuscirono a dare alla biblioteca, seppur in forma provvisoria, una sede presso lo spalto della gravina S. Marco, al Lungovalle, (struttura anche questa ormai demolita) spostandola dalla Sala Consiliare del Comune dove, dopo il 1920 era stata momentaneamente sistemata. Ma la storia di quest’ultimo periodo che racchiude 30-40 anni di vita della nostra biblioteca comunale, è storia fatta di luci e di ombre, di iniziative lodevoli sul piano culturale e di lamentazioni sul piano organizzativo: da un lato c’erano le tante iniziative culturali e sociali che la videro protagonista, a partire dagli anni ’60, in comunione con altre istituzioni locali come la Pro Loco e la Società Operaia, in quel contesto storico che è ormai noto come “Civiltà Rupestre” e tante altre attività socio-culturali che proiettarono Massafra a livello regionale e nazionale, dall’altro, anche il triste periodo di abbandono in cui versò per lungo tempo, presso il Palazzo De Notaristefani con il suo patrimonio librario in odore di polvere e di muffa.

Bene, questa era ieri, oggi la biblioteca comunale, chiusa per 20 anni e riaperta nel 1996 grazie al protocollo di intesa stipulato tra il Comune di Massafra e la Regione Puglia Assessorato Diritto allo Studio C.R.S.E.C. TA/50 di Massafra, di cui era responsabile Loris Rossi, è gestita da dipendenti comunali con qualifica di "bibliotecario". Esplica pienamente il suo ruolo culturale e formativo poiché non solo è preposta alla raccolta, alla conservazione e alla diffusione libraria, ma è centro attivo di iniziative culturali, di confronto, di dibattito e di aggregazione. La qualità del servizio offerto come centro di prestito e di consultazioni è molto elevata: sono disponibili 20.000 volumi. L’adesione al progetto Bibljorete, capofila la biblioteca Acclavio di Taranto consentirà alla nostra biblioteca al più presto le attività di catalogazione partecipata a livello nazionale. Questo servizio, attuato in rete telematica, oltre a consentire le succitate attività di catalogazione, fornisce alle biblioteche e agli utenti informazioni in tempo reale sui documenti, sulle biblioteche che li possiedono e sulle possibilità di prestito. Importante è sottolineare che la biblioteca custodisce il patrimonio librario rinveniente dall’ex Convento dei Cappuccini di Massafra. Si tratta di volumi databili intorno al ‘1500 – 1830 di differenti tipologie: testi di diritto, libri di medicina, di filosofia, libri liturgici, messali finemente decorati, ma il fondo più raro e di pregio è costituito dalle cinquecentine.

La biblioteca è proprietà di tutti, senza una biblioteca, simbolo di cultura, di civiltà, di pace, una comunità è come colui che cammina nel buio più completo.

 

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