Comune di Massafra


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Carnevale di Massafra

Il Carnevale di Massafra, inserito di diritto tra i più importanti ed antichi d’Italia e riconosciuto come manifestazione storica dalla Regione Puglia e dal Ministero della Cultura, rappresenta, senza ombra di dubbio, la manifestazione storico - culturale più importante dell'anno per la comunità massafrese.

Diverse generazioni sono cresciute tra coriandoli e cartapesta, entrati ormai nel "DNA" dei massafresi, che partecipano in massa all’evento, unico anche dal punto di vista del coinvolgimento emotivo dei cittadini di ogni età che mascherandosi, contribuiscono alla realizzazione dei carri allegorici e all’animazione dei gruppi che contano centinaia di figuranti;

Giunto alla 71^ Edizione, è l'evento che rappresenta la Città nel territorio, sia provinciale sia regionale, richiamando numerosi turisti e spettatori.

Il piacere di stare insieme, il sano divertimento e la competizione tra i carristi sono il sale della manifestazione, pertanto, come per le passate edizioni, l’amministrazione comunale ha da sempre dedicato importanti risorse economiche alla manifestazione, considerandola il fulcro degli eventi culturali e turistici della città seppur destagionalizzata.

Gli elementi cardini del Carnevale Massafrese sono il mascheramento, la follia e la tradizione. Una grande festa a cielo aperto, nella quale, a differenza degli altri Carnevali, i cittadini e i forestieri sono coinvolti attivamente, partecipando all'animazione e al divertimento, stimolati dalle coreografie e dalle scenografie dei carri e dei gruppi allegorici/mascherati che sfilano lungo il corso principale della città. Non per nulla il motto è “Tutti protagonisti, nessuno spettatore”.


Quest’anno l’Amministrazione Comunale ha inteso organizzare un’importante 71^ edizione mediante la realizzazione di più eventi: un’Anteprima della 71^ edizione del Carnevale di Massafra, mediante due sfilate nel mese di febbraio con la partecipazione degli Istituti Scolastici e centinaia di alunni in maschera, delle maschere di carattere e dei gruppi mascherati; le classiche due sfilate di carri allegorici nella prima metà del mese di giugno, atteso il grande successo di pubblico dello scorso anno.

“Mare nostrum” è il tema unico scelto per questa edizione del Carnevale e i maestri cartapestai attraverso i giganteschi manufatti in cartapesta, sapranno proiettate i visitatori in un vero e proprio viaggio nella terra del mare e nella sua storia, valorizzando e promuovendo le bellezze di un territorio che affonda le sue radici in un passato importante ma che è capace di guardare al futuro.

Il Carnevale di Massafra è caratterizzato anche da manifestazioni collaterali - spettacoli dal vivo, divertimento, cultura, tradizione - al fine sia di accrescere l'attrattività territoriale sia di far conoscere, valorizzare, promuovere ed evidenziare le sue particolarità.

Grande rilievo è stato dato agli Istituti Scolastici, i quali hanno vissuto, nel mese di febbraio, la manifestazione attivamente, realizzando carri di seconda categoria, con la collaborazione di maestri cartapestai, con il fine di recuperare non solo il valore della festa del Carnevale, ma soprattutto di riscoprire e valorizzare la tradizione e l’identità locale. La premessa è non solo educare gli alunni al rispetto del Patrimonio culturale, materiale e immateriale, di cui il Carnevale fa parte, ma anche quella di favorire il ricambio generazionale, valorizzando il potenziale creativo dei nuovi talenti.
 
Rilevanza storico–culturale della manifestazione

Il Carnevale di Massafra è una manifestazione storica culturale legata alla tradizione e oggi anche all'innovazione.
La manifestazione, cresciuta nel tempo a livello qualitativo e organizzativo, affonda le proprie radici in una tradizione antica, di cui si ha memoria già nel XIX secolo, in cui lo spirito carnascialesco si manifestava soprattutto nei festeggiamenti che si tenevano la domenica e il giovedì e raggiungevano il proprio apice di divertimento il giorno del “giovedì dei pazzi” che precede la domenica della prima sfilata.
 
Nel 1950 nacque l’idea di festeggiare pubblicamente il Carnevale e, due anni dopo, nel 1952, si ebbe la prima manifestazione con i carri allegorici in cartapesta. Nel 1953, si introdusse stabilmente l'iniziativa del Carnevale Massafrese, con la prima edizione ufficiale, vinta dal carro “Disco Volante”, che si aggiudicò l'ambito premio di 12 mila lire.
 
Nel 1954 alla sfilata dei carri allegorici si aggiunsero le maschere isolate e i gruppi.
 
Nel 1957 la macchina organizzativa si rafforzò ulteriormente, grazie all'intervento della Pro Loco, di recente istituzione: la kermesse carnascialesca acquistò d'importanza e si arricchì di nuovi particolari, come l'allestimento di gruppi mascherati, di clown dalle trovate goliardiche più riuscite. Cominciò, così, l'ascesa della manifestazione e di conseguenza anche i carri allegorici cominciarono ad essere allestiti con scrupolosa attenzione.
La data tanto attesa, indicativa dell'inizio del periodo carnevalesco, è sempre stata il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio Abate (da cui deriva il detto popolare “Sant'Antuòne, maschere e suòne”), protettore degli animali: per l'occasione i contadini, i massari, le donne di casa conducevano il loro bestiame all'annuale cerimonia della benedizione degli animali domestici e da lavoro, che veniva impartita nello spiazzo antistante l'antica Chiesa rupestre di Sant'Antonio Abate. Era questo un giorno di festa rispettato da tutti, allietato da manifestazioni popolari, con l'accensione dei falò nelle strade, il “tiro al caciocavallo” sullo spalto orientale della Gravina San Marco, il gioco della Cuccagna.
A partire dal 17 gennaio si succedono il “giovedì dei monaci”, il “giovedì dei preti”, gli ultimi a disposizione per il clero per divorare pranzi ricchi e succulenti, a base di carne prima del digiuno; il “giovedì dei cornuti” (o degli sposati) l'ultima occasione per le popolane di tradire il proprio marito, che aspettava la settimana successiva per tornare a vivere l'evento; ed infine il “giovedì dei pazzi” (o dei giovani).
È proprio in quest'ultimo giorno che la festa esplodeva nelle piazze, strade, nei vicoli oscuri (all'epoca senza illuminazione), ed i giovani, rientrando con qualche ora di anticipo dal lavoro in campagna, si travestivano e si mascheravano alla meglio, imitando coppie di sposi, gobbi, sciancati, uscendo di casa, per fare il rituale giro delle famiglie.
Seguiva il “giovedì della cattiva” (della vedova), che coincideva con il primo giovedì di Quaresima, quando tutto era ormai finito. La più importante manifestazione, però, era la processione funebre di Carnevale morto. Il corteo funebre è la fine del Carnevale, tramandato attraverso gli scritti dei cultori di storia locale, nella serata del martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale prima dell'arrivo delle Ceneri.
 
Il Carnevale di Massafra ha una storia lunga 71 anni, una tradizione consolidata che si tramanda con passione. Diverse generazioni sono cresciute tra coriandoli e cartapesta, entrati ormai nel "Dna" dei massafresi, che partecipano in massa. È un evento unico anche dal punto di vista del coinvolgimento emotivo dei cittadini. Gente di ogni età si maschera e contribuisce alla realizzazione dei carri e all'animazione dei gruppi che contano centinaia di figuranti. Il piacere di stare insieme, il sano divertimento e la competizione tra i carristi sono il sale della manifestazione.
 
Dal 1950 in poi il Carnevale ha avuto una sua organizzazione stabile, fino a istituzionalizzarsi con il Comune di Massafra nonché la Regione Puglia e le Associazioni dei Cartapestai.
L’organizzazione della manifestazione cittadina ha un suo statuto e un regolamento con premi che superano globalmente i cento mila euro.
E oggi il Carnevale di Massafra viene annoverato tra i Carnevali Storici riconosciuti dalla Regione Puglia e dal Ministero della Cultura.
 
Identità e riconoscibilità del carnevale nel panorama nazionale e internazionale

Nella città di Massafra il Carnevale ha un forte senso di identità, che si esplica anche in segni esteriori di differenziazione e di appartenenza, rispetto ad altre forme culturali tipiche del territorio.
Tra i segni di riconoscimento ci sono innanzitutto le due maschere identitarie, riconosciute nel 2008 come maschere ufficiali del Carnevale di Massafra: il Gibergallo e Lu pagghiuse. Il primo è un allegro pagliaccio vestito con un frac nero e un gallo al guinzaglio; il secondo è lo stereotipo del contadino massafrese, con al seguito una bisaccia e una cupa cupa.

L'identità del Carnevale di Massafra a livello nazionale ed internazionale è evidenziata in modo evidente dalle richieste che i maestri cartapestai ricevono da parte di enti e associazioni che si contendono i pupi di cartapesta utilizzati nelle precedenti edizioni del carnevale massafrese.
Oltre alla maschera ci sono le tradizioni gastronomiche, il turismo e la cultura. Il Carnevale di Massafra, da sempre svolto in un periodo di destagionalizzazione, ha attirato e continua ad attirare un tipo particolare di turismo, a riprova di una manifestazione che rappresenta il fiore all'occhiello della comunità di Massafra.
Il connubio enogastronomia, paesaggio, cultura e turismo, costituisce uno degli elementi principali per le strategie di valorizzazione e promozione turistica della nostra destinazione, anche in ragione di nuovi target di riferimento, turisti sempre più informati e consapevoli, in cerca della qualità e dell'autenticità dei luoghi e degli eventi.
 
Massafra, difatti, è già una destinazione turistica conosciuta a livello internazionale per la presenza di innumerevoli insediamenti rupestri che vantano annualmente la presenza di oltre 15.000 visitatori, viaggiatori, studiosi, turisti che transitano nella nostra realtà territoriale e che vivono esperienze autentiche nella “Terra delle Gravine”, di cui Massafra è comune capofila.
L'obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza del vissuto, stimolare comportamenti responsabili verso il territorio, godendo appieno dell'esperienza turistica come esperienza di vita.
 
Capacità della manifestazione di integrarsi con il patrimonio del territorio anche al fine di incidere sull’attrattività turistica

Il Carnevale di Massafra è un'occasione per valorizzare il patrimonio artistico della città e, facendo rete con i comuni limitrofi, per creare interesse intorno agli attrattori turistico-culturali che il territorio offre.
La comunità locale ha finalmente percepito a pieno le potenzialità di sviluppo economico e sociale che la manifestazione carnevalesca apporta alla città; si è rafforzato il legame relazionale tra i cittadini e il carnevale, come punto di partenza per costruire/rigenerare valori interpersonali, relazionali e comunitari.
 
Il turista che giunge nella “Tebaide d'Italia” per assistere allo spettacolo carnascialesco si trova di fronte ad un paese diviso in due dalla maestosità della Gravina. Massafra, territorio della civiltà rupestre, vanta un patrimonio naturalistico e culturale di tutto rispetto. Arroccata su uno sperone roccioso tra la gravina “San Marco” e la gravina “Madonna della Scala”, a 110 metri sul livello del mare, Massafra domina lo Ionio. La Gravina racchiude, come in uno scrigno prezioso, le case-grotte del villaggio rupestre e le cripte affrescate. Sin dai tempi antichi, gli abitanti, per trovare riparo e sicurezza, scavavano grotte che fungevano da abitazioni, per passare, in modo graduale, alle case-lamie, abitazioni in parte scavate in roccia, in parte in muratura. Nel centro storico, sono tutt'ora visibili le “Vicinanze”, cavità profonde tre o quattro metri, dalle quali si accedeva a grotte scavate nel terreno. Di notevole interesse iconografico e architettonico, le chiese rupestri, una trentina, databili tra il VI e il XV secolo d.C.. Tra queste, le cripte della Buona Nuova, San Marco, la Candelora, San Leonardo, Santa Marina e Sant'Antonio Abate. Incantevole, il Santuario della Madonna della Scala, incastonato nel cuore della Gravina omonima, che si estende per oltre 4 km. Costellata da grotte, aromi e profumi e da una vegetazione unica, ricca di oltre seicento piante, molte delle quali officinali e mediche, in cui sono visibili tracce di presenza umana dal Neolitico sino al XVI secolo. Un luogo particolarmente propizio al raccoglimento e alla preghiera. Simboli della città sono il poderoso Castello Medievale (X secolo) e la Torre dell'Orologio, in piazza Garibaldi. Il Castello si erge al centro della città vecchia “illudendosi di voler proteggere, come un antico cavaliere medievale ancora il paese degli eventuali attacchi saraceni, provenienti dal mare, così come accadde nel lontano 1594". Nelle sue antiche scuderie, prima ancora stanze delle guarigioni, è allocato il Civico Museo Storico-Archeologico della Civiltà dell'Olio e del Vino. Le sale conservano strumenti e manufatti relativi alla produzione e alla conservazione dell'olio e del vino, ceramica tradizionale pugliese, tessuti e corredi femminili di fine XIX secolo.
 
Particolarmente affascinante è il centro storico, ricco di viuzze strette e tortuose e di improvvisi slarghi. Un dedalo di vicoletti che offrono uno splendido esempio di architettura spontanea. Nei sotterranei del centro antico, si può visitare anche un affascinante mondo senza luce, la “Massafra Sotterranea”, ricca di grotte, gallerie, abitazioni ipogee, tunnel, pozzi e cisterne.
 
Anche il poeta e regista Pier Paolo Pasolini è rimasto affascinato dalla bellezza della città. Nel marzo del 1951, in un articolo per “Il Quotidiano”, Pasolini, l’artista e l’essere umano più complesso del Novecento, così definì Massafra: «Non c'è nulla in questo paese, … che incrini la purezza dell’architettura, che si è stratificata casa per casa, vicolo per vicolo, intorno alle cattedrali. È una tettonica pura, al suo stato naturale: il tempo in un dato anno, o secolo, si è fermato, e la città si è serbata fuori di esso, fossile e incorrotta». Non a caso, anni dopo, Pasolini la sceglierà come la sua “controfigura” della Cafarnao nello storico film “Il Vangelo secondo Matteo”. “Il più bel film su Gesù di tutti i tempi” come lo definì l’Osservatore Romano.
 
Nelle giornate delle sfilate sono organizzate da guide esperte visite turistiche tematiche gratuite, che permettono ai visitatori di ammirare, oltre la bellezza delle maschere e dei gruppi allegorici/mascherati durante la sfilata, anche i beni culturali e i luoghi più interessanti della Città di Massafra, al fine di valorizzare, dal punto di vista turistico, i siti di interesse storico-paesaggistico di maggior rilievo. Quest'anno i turisti potranno godere anche del turismo balneare in cui Massafra investe stagionalmente.
La manifestazione carnascialesca diventa così un fattore strategico dal punto di vista socio - economico e della competitività del sistema turistico regionale. In questi luoghi, che hanno affascinato Pier Paolo Pasolini, ogni visitatore può rivivere le stesse sensazioni vissute dallo scrittore nel visitare la città, evocate da vicoli e stradine che regrediscono fino al cuore del tempo e fino a ricordare “il puro medioevo”.

Attività collaterali di studio e ricerca e allestimento di luoghi per la documentazione aperti al pubblico

L'obiettivo della 71^ edizione del Carnevale di Massafra è quello di non rimanere circoscritta al periodo classico del mese di febbraio, pertanto la manifestazione si articolerà in eventi spalmati a anche nel periodo primaverile dando rilievo alla cultura e alla tradizione del territorio.
Saranno coinvolti gli artigiani dei costumi tipici del Carnevale; promossa l’enogastronomia e l’ospitalità attraverso il coinvolgimento di ristoranti, pasticcerie, panetterie.
 
Il Comune di Massafra, durante la realizzazione del Carnevale di Massafra sarà travolto dall’allegria dell’arte di strada, con spettacoli di clown e bolle di sapone che trasporteranno i bambini e gli adulti in un mondo fatto di magia e di fiabe.
La programmazione vedrà un ricco palinsesto di iniziative culturali presso il teatro e le piazze, con visite agli attrattori turistici prolungati in via straordinaria, dal Centro Storico fino ad arrivare al Palazzo della Cultura, per permettere un’esperienza unica tra i tesori della città d'arte anche sotterranea.
Sono previsti anche i seguenti eventi culturali - sociali, spalmati tra la prima e seconda parte della manifestazione carnascialesca:
 
  • "Gran sconcerto bandistico - Città di Massafra” con la partecipazione di Asili e scuole primarie;
  • Carnevale nella Tebaide con visite turistiche tra Rupestre e Musei;
  • Albero della Cuccagna – competizione dedicata ad adulti e bambini;
  • Ballo in maschera e spettacolo musicale nella piazza storica della città di Massafra;
  • Annullo filatelico;
  • Attività in biblioteca: laboratori di cartapesta; laboratori di bozzetti per la cartapesta;
  • Attività di animazione rivolte ai bambini;
  • Spettacolo di artisti di cabaret nazionali durante le sfilate;
  • Proiezioni del docufilm dedicato alla storia del Carnevale dal titolo “I miei primi 40 anni” realizzato dal videomaker Roberto Ligurgo.
 
Da evidenziare che gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito, al fine di coinvolgere un gran numero di partecipanti, stimolando sempre più nuovi segmenti di pubblico.
Il Carnevale di Massafra non ha transenne che separano figuranti e ospiti (salvo nell'ultimo tratto per motivi di sicurezza), ma ha un forte asse di gioia, spensieratezza e perché no, di riflessione su importanti temi sociali. Gli unici varchi sono quelli dell’allegria e del desiderio di star bene insieme.
Non mancheranno momenti di riflessione per i fatti di guerra. Un carnevale che diventa una manifestazione per la pace in Ucraina, per ripudiare la guerra, sempre.