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27/10/2018

Dedicata un’Area Pubblica al Carabiniere Antonio Pagliari

Lo abbiamo detto più volte, la storia non può e non deve essere dimenticata. Deve rappresentare per tutti noi il navigatore satellitare della nostra vita, del nostro agire, della buona convivenza civile. Così questa mattina il sindaco Fabrizio Quarto, in occasione della cerimonia di dedicazione di un’area pubblica al carabiniere Antonio Pagliari, massafrese di nascita, figlio in una famiglia numerosa (10 figli) che a soli 30 anni, il 18 luglio del 1944, in seguito a rappresaglie, viene ferito e fatto prigioniero dai nazisti. Sottoposto a pesanti interrogatori finalizzati a rivelare l’identità di altri combattenti, mantenne il silenzio, sino all’estremo sacrificio, che avvenne lo stesso giorno presso il cimitero di Borgosesia, in provincia di Vercelli, con fucilazione. Testimonianze dell’epoca raccontano che, sino all’ultimo istante, professò la sua fede di carabiniere e degli ideali della resistenza, non tradendo la causa per la libertà.

 

La cerimonia di stamane, che ha avuto luogo presso la dedicanda area pubblica  in via Trento – angolo via Gen. De Bernardis, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, associazioni combattentistiche e di volontariato, nonché delle rappresentanze degli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado di Massafra, è stata presieduta dal sindaco e dal comandante provinciale dei carabinieri, Col. Luca Steffensen.

Il sindaco, rivolgendosi ai giovani, ha fatto notare come “questo momento di democrazia alimenti la cultura sociale finalizzata alla conoscenza delle nostre radici”. Con l’intitolazione di quest’area ad Antonio Pagliari e con lo svelamento di una stele rocciosa a lui dedicata – ha continuato il sindaco - così fortemente voluta e sollecitata dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia si pone una sorta di “pietra di inciampo” sulla via della riflessione e della meditazione e non solo su questo: “oggi si riflette su quei valori di libertà che non possono essere barattati, svenduti o peggio ancora rinnegati e che qui sono interpretati magistralmente da un uomo dell’Arma dei Carabinieri.

Il comandante Steffensen, nel corso del suo intervento, ha ricordato una metafora ripetuta spesso da un alto ufficiale dei carabinieri: “l’Arma dei Carabinieri è come un treno che viaggia da più di 204 anni, mutando nelle varie fasi del tempo. Tutti i componenti dell’arma sono saliti a bordo e qualcuno nelle varie stazioni è sceso, ma la cosa importante e che chi è salito su quel treno ha trovato il posto pulito e ha l’obbligo, quando scenderà dal treno, di lasciare il posto pulito”. Voglio pensare – ha concluso il comandante Steffensen – che oggi sul quel treno ci sia Antonio Pagliari e sia seduto accanto a noi.

 

La stele rocciosa dedicata al carabiniere Pagliari è stata svelata dal sindaco Quarto, dal comandante Steffensen e da Lino Pagliari, mentre la benedizione, dopo un momento di riflessione, è stata impartita da mons. Fernando Balestra, vicario generale della Diocesi di Castellaneta.

I componenti dell’A.N.P.I. hanno deposto una corona di alloro e sono stati resi gli onori ai caduti da parte di un picchetto dei Carabinieri e dalla Banda della Brigata Meccanizzata “Pinerolo” di Bari.

 

Massafra, oggi, ha scritto una bella pagina della sua storia democratica.

 

Massafra, 27 ottobre 2018   

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