Comune di Massafra


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Festa della Madonna della Scala

La devozione verso la Vergine della Scala trae origine dal miracolo delle Cerve, di cui si tramanda una leggenda sin dagli antichi tempi. Alcuni pastori videro gli animali soffermarsi ripetutamente presso un masso tufaceo (su cui era affrescata la Vergine), che si trovava tra le macerie di una cappelletta crollata. Il fatto fu considerato un segno divino e, quindi, la gente organizzò continui pellegrinaggi devozionali fino a costruire una chiesetta, che poi fu sostituita dall'attuale santuario, dedicato alla Madonna della Scala. Ed è appunto in suo onore (E' Patrona di Massafra dal 1776) che si organizza ogni anno la festa della Consegna delle chiavi. Del suo antico fasto, in riferimento al mutare dei tempi e peculiarità della vita istituzionale e religiosa, la cerimonia ha perso alcuni aspetti, anche se la volontà degli uomini ne conserva gli originali motivi rituali Dopo una messa solenne celebrata nel Santuario, la mattina della festa, la statua viene portata a spalla in città , in una zona periferica (attualmente al termine di via Vittorio Veneto).

Contestualmente dal municipio parte il corteo civico con il sindaco (fascia tricolore e gonfalone) e tutte le autorità che, passando per la collegiata di s. Lorenzo, prelevano il vescovo ed insieme raggiungono il luogo di incontro dell'altra processione con la statura. Qui il sindaco fa il suo discorso civile e morale, mentre il vescovo parla dei valori cristiani della protezione divina della Madonna. Si consegnano le chiavi (portate da un vigile urbano scelto) alla statua e si ricompone un unico corteo, che percorre le vie cittadine con clero, vescovo, autorità e tanti fedeli. A sera luminarie e musica sulla cassarmonica per finire con gli spari dei fuochi d'artificio. Un apposito comitato organizza tutta la manifestazione civile, mentre gli aspetti liturgici e religiosi della festività sono a cura del parroco di s. Lorenzo e del rettore del santuario. La statua resta in esposizione nella collegiata e viene trasferita nelle diverse occasioni anche nella chiesa di s. Benedetto per poi restare nel santuario, dove viene venerata particolarmente ogni sabato e nel mese di maggio con frequenza devozionale popolarissima.