Comune di Massafra


Aree Tematiche Amministrazione Visitare Massafra Albo pretorio Servizi online
HOME » Aree Tematiche » Notizie » AZIONI PER LA TUTELA DI SPECIE E HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO NELL’AREA DELLE GRAVINE DELL’ARCO IONICO TARANTINO (SIC/ZPS IT9130007)
Lavori pubblici, edilizia e urbanistica

31/12/2023

AZIONI PER LA TUTELA DI SPECIE E HABITAT DI INTERESSE COMUNITARIO NELL’AREA DELLE GRAVINE DELL’ARCO IONICO TARANTINO (SIC/ZPS IT9130007)

I Comuni di Crispiano, Massafra e Statte, hanno portato a termine il Progetto «Azioni per la tutela di flora e di fauna di interesse conservazionistico nel SIC/ZPS IT9130007 AREA DELLE GRAVINE» finanziato nell’ambito dell’Asse VI – azione 6.5.1 del POR Puglia 2014 – 2020 “Interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina”. Il bando era rivolto agli enti di gestione delle aree protette naturali e alle Amministrazioni Pubbliche. Il Progetto consta delle seguenti azioni mirate alla conservazione di specie e di habitat di interesse comunitario nel comprensorio delle gravine dell’arco jonico tarantino con particolare riferimento alla ZSC Area delle Gravine IT 9130007.


L'Area delle Gravine della provincia di Taranto rappresenta un unicum a livello naturalistico in quanto i canyon più o meno profondi che lo caratterizzano e l'elevata eterogeneità ambientale la rendono estremamente ricca di biodiversità e rifugio per numerose specie di flora e di fauna di interesse comunitario. Pertanto, è necessario mantenere a uno status di conservazione soddisfacente le popolazioni di tali specie e la qualità degli habitat, così come suggerito dall’Unione Europea e dalle principali direttive in materia ambientale, la Direttiva Habitat 92/43/CE, concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, e la Direttiva Uccelli 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici.

Il progetto «Azioni per la tutela di flora e fauna di interesse conservazionistico nel SIC/ZPS IT9130007 Area delle Gravine», rientrante nell’Asse VI Azione 6.5.1 del POR Puglia 2014-2020 «Interventi per la tutela e valorizzazione della biodiversità terrestre e marina», realizzato dai comuni di Massafra (ente capofila), Crispiano e Statte si è posto proprio l’obiettivo di realizzare azioni per la conservazione di habitat e specie di interesse conservazionistico comunitario.


Numerose sono state le azioni realizzate, a partire dal ripopolamento di Testuggini di Hermann nell’area dell’Oasi WWF Monte Sant’Elia, dove sono stati liberati 31 individui provenienti dal centro di recupero regionale della fauna selvatica in difficoltà, dell’Osservatorio faunistico regionale di Bitetto (BA). Queste testuggini sono state ritenute idonee al rilascio in natura dopo opportune analisi genetiche (grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi di Pavia) e sanitarie (con la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”) per evitare che potessero inquinare geneticamente e trasmettere parassiti e malattie ai pochi individui ancora presenti in natura. Di queste, 16 sono state dotate di una radiotrasmittente per seguirne gli spostamenti dopo il rilascio e a distanza di un anno dall’immissione tutte le testuggini radiomarcate sono sopravvissute, incrementando in questo modo la popolazione locale di testuggini.


Un’altra azione ha previsto l’installazione di nidi artificiali per il grillaio nei comuni di Massafra, Crispiano e Statte. Il grillaio è un piccolo falco migratore, distribuito in maniera molto localizzata, che nidifica in ambienti urbani utilizzando le cavità e gli anfratti dei centri storici (famosa è la colonia di Matera). Una delle principali minacce per la specie è la mancanza di siti idonei alla riproduzione, a causa delle ristrutturazioni degli edifici dei centri storici, che non tengono in considerazione la presenza della specie. Il posizionamento dei nidi artificiali ha così permesso a questa specie di potersi riprodurre senza difficoltà anche in queste piccole colonie. Infatti, il raggiungimento degli obiettivi previsti è avvenuto già dopo pochi mesi dall’installazione dei nidi, con alcuni nidi occupati e numerosi giovani involati.

Un’azione ha riguardato la conservazione degli anfibi, con la realizzazione di uno stagno di natura temporanea nell’oasi WWF Monte Sant’Elia e a due anni dalla sua realizzazione il primo maschio di rospo smeraldino in canto è stato osservato, così come un individuo di rana verde.

Anche l'installazione di bat box per Chirotteri in aree forestali è risultato un intervento efficace. Infatti, il tasso di occupazione delle bat box è piuttosto elevato se confrontato con i tassi rilevati in altre aree mediterranee. Inoltre, la presenza della Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri) nelle bat box è significativa, dato che risulta censita per la prima volta nell'area delle gravine ed è un'importante specie fitofila, ovvero legata agli ambienti forestali.

L'azione di gestione dell'ailanto, Ailanthus altissima, ha previsto l'eradicazione di questa specie da alcune aree nella gravina di San Marco, a Massafra. L’eradicazione dell’ailanto è una pratica alquanto difficile, ma i risultati ottenuti sono soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda gli individui adulti. In questo modo è stato possibile liberare alcune aree della gravina per conservare in maniera più efficace la flora autoctona tipica di questi ambienti.

Il Progetto ha previsto anche azioni per la conservazione di insetti e habitat di interesse conservazionistico. Ad oggi risultano confermate per l’area le specie Zerynthia cassandra e Melanargia arge, mentre non è attualmente possibile definire la presenza e lo status di conservazione delle popolazioni di Cerambyx cerdo e Saga pedo. Gli interventi per il miglioramento degli habitat di queste specie ha previsto il diradamento di alcune aree di gariga in modo da realizzare radure in cui potesse instaurarsi una comunità vegetale con specie erbacee necessarie alla sopravvivenza delle specie di insetti. Inoltre sono state realizzate anche delle cataste di legna e dei cumuli di pietre in modo da realizzare rifugi, utili non soltanto a questi insetti, ma anche ad altre specie animali.

L'azione di conservazione del lupo appenninico, ha permesso di raccogliere dati sulla presenza e distribuzione della specie nell'area delle gravine per ulteriori 2 anni rispetto alle ricerche precedenti. In particolare, si conferma la presenza di almeno due branchi stabili, uno nell'area occidentale (nei pressi di Laterza e Ginosa) e uno nell'area centrale (tra Massafra e Martina Franca). Lo studio sulla human dimension del lupo è stato condotto tramite questionari e interviste ai cittadini, alle aziende zootecniche e ai servizi veterinari delle ASL; è stato così possibile capire meglio come le comunità locali vedono il lupo e la sua presenza in provincia di Taranto. Sono stati inoltre realizzati giornate divulgative e incontri con il pubblico, in particolare con gli allevatori a cui sono stati illustrati i vantaggi dell’adozione di metodi di prevenzione, come i cani da guardiania.

Infine, è stato realizzato un intervento di rafforzamento delle popolazioni di Arum apulum e Salvia fruticosa subsp. thomasii nell’oasi WWF Monte Sant’Elia, in collaborazione con il Museo Orto Botanico dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Tale azione è stata portata a termine con successo, poiché, grazie alla collaborazione degli operatori ARIF, sono state piantumate 546 piante di Arum apulum e 1243 piante di Salvia fruticosa subsp. thomasii.

Condividi su